Oggi, 20 settembre, abbiamo ripreso le usciti mensili, dopo la breve pausa estiva, con i nostri amici del “Tiburzi per il sociale”. La destinazione concordata è stata la Riserva Naturale di Macchiatonda, nel pomeriggio la visita all’antico Borgo di Santa Severa.

All’appuntamento, dopo i calorosi scambi di abbracci, abbiamo notato con piacere dei nuovi visi, sia tra il personale sanitario che tra i ragazzi accompagnati.

Davanti al cancello della Riserva c’era ad attenderci la nostra guida, che dopo averci indicato dove sostare gli automezzi ci ha spiegato passo passo le caratteristiche di Macchiatonda che prende questo nome dall’ecosistema, lungo la fascia costiera, costituito dal bosco di olmo e alloro, circondate dal pruno selvatico e da altri esemplari quali l’alterno e la roverella.

Nello stagno centrale i caratteri salmastri sono evidenziati dalla presenza di vegetazione che convivono con specie che tollerano in parte la presenza salina.

Altre specie prative (juncus e carici – cyperacee) hanno nel tempo colonizzato e interrato le depressioni sulle cui sponde, possiamo ancora trovare i tronchi secchi di Farnia, distanti 100 m dal mare. Normalmente tale specie sviluppa a una distanza minima dal mare di circa 1 km; ciò rende l’idea della violenza del fenomeno erosivo reso evidente dalla presenza in mare, a circa 70 mt dalla spiaggia di 2 bunkers edificati nel 1941 sulla duna.

La varietà floristica attrae i rappresentanti di quasi tutte le famiglie di uccelli, che sono presenti nell’arco dell’anno con più di 200 specie.

Tra i rapaci sono frequenti il falco di palude, il gheppio, il pellegrino e varie albanelle, oche selvatiche, fischioni, canapiglie, mestoloni e alzavole oltre ai nidificanti folaga, germano reale, tuffetto e gallinella d’acqua.

Nel pomeriggio ci siamo recati presso il Castello di Santa Severa dove ad attenderci c’era una guida che ci ha condotto lungo le sale del Museo che, istituito nel 1993, è stato recentemente ampliato e rinnovat ed è dedicato al tema del mare e della navigazione antica. Illustra, tramite reperti originali e modelli ricostruttivi, alcuni aspetti particolari della vita degli antichi "sul mare e per il mare".

Il Castello di Santa Severa, sorge nel medioevo nel luogo dell'antico insediamento di Pyrgi, famoso scalo portuale aperto ai traffici del Mediterraneo, controllato dalla città etrusca di Caere, attuale Cerveteri.

Carmelo Melia


LE FOTO
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